Anas: arrivano 200 km di guardrail sicuri anche per i motociclisti
Anas definisce le barriere “innovative, più sicure e senza interruzioni”. I 200 km di guardrail entro fine anno hanno un costo di 20 milioni di euro
NON PERICOLOSE
Quindi, questi guardrail sono “salvamotocilcisti”. Una delle peculiarità delle nuove barriere, infatti, è la presenza di uno schermo di protezione, che copre la parte bassa della barriera e i pali che la sorreggono: è raccordata nella parte superiore al nastro a tripla onda, che ne risulta rafforzato, e nella parte inferiore arriva fin quasi a livello del piano stradale, al fine di ridurre al minimo il pericolo per i motociclisti, in caso di incidente; il “salvamotociclisti”, quindi, collabora anche alla performance della barrieraanche per tutte le altre categorie di veicoli.
QUANTE E QUANDO
La produzione delle nuove barriere è iniziata a inizio anno e a partire dalla prima metà del prossimo mese di aprile prenderanno il via le prime installazioni: s’inizia dalla strada statale 158 “della Valle del Volturno”, in Molise. I lavori dureranno sino a fine anno, per un volume complessivo di oltre 20 milioni di euro, corrispondenti a circa a 200 km di nuova installazione di barriere. L’obiettivo è avviare in modo concreto e significativo, con 200 km di installazione entro quest’anno, un processo continuo di miglioramento di tutte le protezioni nei tratti maggiormente compromessi.
ELEMENTI INTERCAMBIABILI
Le barriere sono composte di elementi uguali o simili, “intercambiabili per le diverse classi di contenimento e stoccabili nei nostri magazzini, cosicché i nostri operatori possano prontamente intervenire per sostituirle in caso di incidenti – conclude Armani -. Rispetto al passato, l’Anas prende quindi una posizione più decisa nel definire degli standard e nello scegliere il prodotto più adatto per la sicurezza delle proprie strade; un altro elemento che testimonia che la sicurezza è la priorità sulla quale stiamo lavorando“. Insomma, parole che suonano bene alle orecchie degli utenti della strada, ma che dovranno essere confermata da lavori veloci nella realtà. In un Paese, è opportuno ricordarlo, tuttora sotto choc per la più grave strage stradale italiana, nel luglio 2013, ad Acqualonga, quando un bus di pellegrini sfondò il guardrail su un tratto di autostrada (l’A16) gestita da Autostrade per l’Italia.